Ho scoperto un angolino fantastico di Parigi: una libreria/biblioteca che sembra uscita da una favola.
Ci sono testi ovunque, tutti in inglese (letteratura americana), sino al soffitto, impilati, infilati, accatastati, incastrati: due piani di tomi e libelli nuovi e usatissimi, una scala ripida, rossa, di legno, un gatto nero che dorme su un vecchio divano, ragazzi che leggono, scrivono, sognano.
Appesi ai muri: articoli di giornale, foto ingiallite dal tempo, frasi affisse che il tempo non puo' affievolire.
Senza parole, non sarei andata più via.
Su uno stipite, una scritta : "If you are lucky enough to have lived in Paris as a young man, then wherever you go for the rest of your life, it stays with you, for Paris is a moveable feast". Ernest Hemingway.
E, appena fuori: Notre Dame.
Vi racconto un po' di storia (c'e' un libro fantastico di Laure Murat sull'argomento, si chiama "Passage de l'Odeon", racconta, di storia, di amore per la scrittura, di una Parigi meravigliosa e di un amore saffico cresciuto tra le parole).
La fondatrice di questa libreria-biblioteca e' Stata Sylvia Beach nel 1919 e ne e' rimasta proprietaria sino al 1964.
La prima sede si trovava al 12 di Rue de l'Odeon, sesto arrondissement, nella zona che all'epoca si chiamava l'Odeonie e ospitava tutte le case editrici parigine.
Tra le sue mura si sono incontrati Joyce, Hemingway, Ezra Pound, Fitzgerald, Gertrude Stein, Miller: scrittori e lettori, bambini e giganti della letteratura, affamati di parole e di denaro e di ideali.
Durante l'occupazione, questo vero e proprio forziere è stato costretto a chiudere.
Alla morte di Sylvia Beach, nel 1964, un'altra libreria, al 37 di rue de la Bucherie e gestita da George Whitman ha preso lo stesso nome.
E' stata Sylvia a volerlo, lei a cedere i suoi libri, lei a chiedere ad un amico di continuare una leggenda irripetibile: un laboratorio letterario che offriva ospitalità e sostegno a chiunque desiderasse dedicarsi totalmente alle parole.
George, all'eta di 90 anni, nel 2003, ha passato le redini a sua figlia Sylvia.
Dove? Al 37 di Rue de la Bucherie, nel quinto arrondissement, accanto al Café Le Petit Pont e al marasma di Cluny.
Metro' Saint Michel.
Tra i link, trovate il sito inglese dedicato a questo posto unico, qualche foto e addirittura una visita virtuale.
Ci sono testi ovunque, tutti in inglese (letteratura americana), sino al soffitto, impilati, infilati, accatastati, incastrati: due piani di tomi e libelli nuovi e usatissimi, una scala ripida, rossa, di legno, un gatto nero che dorme su un vecchio divano, ragazzi che leggono, scrivono, sognano.
Appesi ai muri: articoli di giornale, foto ingiallite dal tempo, frasi affisse che il tempo non puo' affievolire.
Senza parole, non sarei andata più via.
Su uno stipite, una scritta : "If you are lucky enough to have lived in Paris as a young man, then wherever you go for the rest of your life, it stays with you, for Paris is a moveable feast". Ernest Hemingway.
E, appena fuori: Notre Dame.
Vi racconto un po' di storia (c'e' un libro fantastico di Laure Murat sull'argomento, si chiama "Passage de l'Odeon", racconta, di storia, di amore per la scrittura, di una Parigi meravigliosa e di un amore saffico cresciuto tra le parole).
La fondatrice di questa libreria-biblioteca e' Stata Sylvia Beach nel 1919 e ne e' rimasta proprietaria sino al 1964.
La prima sede si trovava al 12 di Rue de l'Odeon, sesto arrondissement, nella zona che all'epoca si chiamava l'Odeonie e ospitava tutte le case editrici parigine.
Tra le sue mura si sono incontrati Joyce, Hemingway, Ezra Pound, Fitzgerald, Gertrude Stein, Miller: scrittori e lettori, bambini e giganti della letteratura, affamati di parole e di denaro e di ideali.
Durante l'occupazione, questo vero e proprio forziere è stato costretto a chiudere.
Alla morte di Sylvia Beach, nel 1964, un'altra libreria, al 37 di rue de la Bucherie e gestita da George Whitman ha preso lo stesso nome.
E' stata Sylvia a volerlo, lei a cedere i suoi libri, lei a chiedere ad un amico di continuare una leggenda irripetibile: un laboratorio letterario che offriva ospitalità e sostegno a chiunque desiderasse dedicarsi totalmente alle parole.
George, all'eta di 90 anni, nel 2003, ha passato le redini a sua figlia Sylvia.
Dove? Al 37 di Rue de la Bucherie, nel quinto arrondissement, accanto al Café Le Petit Pont e al marasma di Cluny.
Metro' Saint Michel.
Tra i link, trovate il sito inglese dedicato a questo posto unico, qualche foto e addirittura una visita virtuale.
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