Una serata difficile. Una chiacchierata preziosa. 4 ore prima della sveglia. Un nuvo giorno, finalmente, domani. Il desiderio che oggi finisca subito e anche un po' di paura di non averlo capito del tutto. Il letto da disfare. Balou che mi aspetta. La TV sul "mute" da un paio d'ore. Fuori, Parigi. Nello stomaco un brontolio. Se mangio ora è la fine. Meglio andare a nanna, cercare un sogno carino, cercare di volermi più bene. Meglio pensare a quel grande arco che mi si è presentato davanti per caso in cima alla salita. Meglio pensare alla pioggia e alle cose da fare. Meglio pensare alle rane e ai moschettoni. Meglio una giacca da moto, una scotta da vela, il tuo commento su un libro di Terzani. Meglio la tua voce che racconta le sue efelidi, meglio la mamma, che non sa perché sto male ma è comunque disposta a pensarmi. Meglio Alice, perché il mondo senza di lei sarebbe un po' meno bello. Meglio Alberto, perché allora si può credere che per qualcuno l' amore esista davvero. Meglio la nonna e le sue preghiere. Meglio il controle de gestion e le repliche di Striscia alle due. Meglio svegliarsi quando fa già chiaro, meglio rientrare quand'è ancora giorno, meglio la pizza del cibo cinese, meglio un amico.
Notte
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