Ci sono sere in cui ordini da bere solo per farti male.
Non importa cosa prendi, ma deve ammazzare.
Due amiche, la benzina e forse riuscirai a dormire.
Alle 5, gli occhi spalancati sul soffitto vuoto.
E la mistura nello stomaco, senza aver cenato.
Testa vuota, in bocca solo imprecazioni.
E non riesci, non ci riesci a prender sonno e ti giri e ti rigiri e vuoi solo vomitare. Vuoi urlare al mondo che fa male e gli vuoi chiedere perché.
Affanculo, vaffanculo. Cazzo, Dio, ma dove sei, che cosa fai, che gioco è?
E ci rinunci, inizi a scrivere e sai che sarà lunga, sarà lunga la giornata, ma almeno sarà un'altra e che sia peggio sarà dura.
Una doccia per lavare la sventura che non ha cancellato la tequila, ma ce l'hai ancora dentro e fuori e intorno e non sai più cosa farne del tuo bene.
Bevi. Una tazza di caffé, che fa schifo, è troppo amaro. I vicini calpestano le scale e nessuno passerà a bussare.
Ti incontri in uno specchio e ti fai meno paura di quello che credevi.
Dio, che stile! Puoi logorarti dentro e fuori un bel sorriso. Buona sera, come va? E come va? Ma cooooome, cazzo, come? Come vanno certe cose dritte dentro? Come arrivano dove non arriva niente?
E sarà lunga la giornata, sarà lunga. E dovrai dispensarne di sorrisi, mentre piangi dentro. I capelli vaporosi, un po' di trucco, i tacchi alti e un carré Hermes, per fare ancora più borghese.
E non lo sanno che eri in giro a piangere e ad urlare e non lo sanno che hai bevuto solo per farti male e non lo sanno che non ascolti quel che avran da dire.
Che vedrai mille volte risuonare quelle tre o quattro parole e ti sentirai morire.
Non importa cosa prendi, ma deve ammazzare.
Due amiche, la benzina e forse riuscirai a dormire.
Alle 5, gli occhi spalancati sul soffitto vuoto.
E la mistura nello stomaco, senza aver cenato.
Testa vuota, in bocca solo imprecazioni.
E non riesci, non ci riesci a prender sonno e ti giri e ti rigiri e vuoi solo vomitare. Vuoi urlare al mondo che fa male e gli vuoi chiedere perché.
Affanculo, vaffanculo. Cazzo, Dio, ma dove sei, che cosa fai, che gioco è?
E ci rinunci, inizi a scrivere e sai che sarà lunga, sarà lunga la giornata, ma almeno sarà un'altra e che sia peggio sarà dura.
Una doccia per lavare la sventura che non ha cancellato la tequila, ma ce l'hai ancora dentro e fuori e intorno e non sai più cosa farne del tuo bene.
Bevi. Una tazza di caffé, che fa schifo, è troppo amaro. I vicini calpestano le scale e nessuno passerà a bussare.
Ti incontri in uno specchio e ti fai meno paura di quello che credevi.
Dio, che stile! Puoi logorarti dentro e fuori un bel sorriso. Buona sera, come va? E come va? Ma cooooome, cazzo, come? Come vanno certe cose dritte dentro? Come arrivano dove non arriva niente?
E sarà lunga la giornata, sarà lunga. E dovrai dispensarne di sorrisi, mentre piangi dentro. I capelli vaporosi, un po' di trucco, i tacchi alti e un carré Hermes, per fare ancora più borghese.
E non lo sanno che eri in giro a piangere e ad urlare e non lo sanno che hai bevuto solo per farti male e non lo sanno che non ascolti quel che avran da dire.
Che vedrai mille volte risuonare quelle tre o quattro parole e ti sentirai morire.
Hai scritto Le parole che non ho mai scritto..
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