La Brasserie Lipp o Chez Lipp, come dice chi e' del quartiere, e' un'istituzione parigina di quelle che fanno venire i brividi.
Si trova al 151 Boulevard Saint Germain, all'altezza della chiesa di Saint Germain des Pres, proprio dove Rue de Rennes sbocca nel boulevard, esattamente di fronte al Cafe' de Flore et ai Deux Magots.
Che cosa si trova da Lipp?
Potrei parlare della carte. Ne ho una copia appesa in cucina.
Choucroute, le migliori birre e l'asso della casa: les Cervelas Remoulade. Una portata che a leggersi fa venir lo sgomento ma che in realta' non e' altro che un mix di saporitissime salsicce e maionese. Poco femminile - come tutto, d'altra parte, da Lipp - ma decisamente squisita.
Ma non e' questo che veramente si trova da Lipp.
Cio' che rende questo angolo di Parigi cosi' speciale sono gli specchi appesi alle pareti, il decoro d'altri tempi, i camerieri vestiti di nero con il lungo grembiule bianco.
Cio' che si trova da Lipp e' l'aria che respiravano Sartre, Verlaine, Apollinaire, Gide, Pompidou...
Per anni quartier generale dell'esistenzialismo - e non solo - parigino, Lipp e' addirittura diventato un punto di riferimento per i premi letterari. Il Prix Cazes e' nato proprio tra i suoi tavoli ed e' stato consegnato a molti dei suoi avventori come primo riconoscimento letterario.
Che altro si trova da Lipp?
Ancora una volta Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Si puo' avere un tavolo a qualsiasi ora del giorno e sino a tarda notte: il quando e' facile. E' il dove che complica le cose.
Non bisogna lasciarsi ingannare dall'aspetto allettante della veranda: vista su Saint Germain e bella mostra di se' ai passanti.
Chi conosce e frequenta Lipp evita la veranda con tutte le forze al punto da rifiutare un posto, se l'unico libero si trova li'. Ma capita di rado, perche' i sapienti camerieri bianchi e neri conoscono e soprattutto riconoscono gli habitue' e e son soliti riservare la disdicevole vetrina ai turisti di passaggio.
Luogo senza infamia e senza lode e' il primo piano, nessuno vede e nessuno sa e chi pur sa e' sulla stessa barca. Solo chi siede al primo piano vede chi altro e' al primo piano. Discreto, senza piu'.
Ambitissimo paradiso di Lipp e' la sala centrale. Al pian terreno. Neanche vi hanno accesso gli avventori da mezza cartolina, possono solo attraversala i diretti al purgatorio, e' regno e gioia di chi da Lipp si sente a casa.
Scrittori, giornalisti, uomini d'affari amano prender posto ai tavoli all'ingrsso della sala. Anche da soli, sanno di poter intrattene conversazioni interessanti con qualsiasi vicino di tavolo, solo anche lui - e probabilmente multidecorato - che, come loro, chiama il "garcon" per nome e gli chiede pure come sta.
Cenare su un lembo di tovaglia della sala centrale di Lipp e' per qualsiasi parigino-germanopratino un piccolo vizio ed una grande conferma.
C'e' chi pensa che Lipp sia inabbordabile. Sicuramente qualcuno che finira' in vetrina.
Costa quanto una pizza. Il resto dipende dal vino.
Si trova al 151 Boulevard Saint Germain, all'altezza della chiesa di Saint Germain des Pres, proprio dove Rue de Rennes sbocca nel boulevard, esattamente di fronte al Cafe' de Flore et ai Deux Magots.
Che cosa si trova da Lipp?
Potrei parlare della carte. Ne ho una copia appesa in cucina.
Choucroute, le migliori birre e l'asso della casa: les Cervelas Remoulade. Una portata che a leggersi fa venir lo sgomento ma che in realta' non e' altro che un mix di saporitissime salsicce e maionese. Poco femminile - come tutto, d'altra parte, da Lipp - ma decisamente squisita.
Ma non e' questo che veramente si trova da Lipp.
Cio' che rende questo angolo di Parigi cosi' speciale sono gli specchi appesi alle pareti, il decoro d'altri tempi, i camerieri vestiti di nero con il lungo grembiule bianco.
Cio' che si trova da Lipp e' l'aria che respiravano Sartre, Verlaine, Apollinaire, Gide, Pompidou...
Per anni quartier generale dell'esistenzialismo - e non solo - parigino, Lipp e' addirittura diventato un punto di riferimento per i premi letterari. Il Prix Cazes e' nato proprio tra i suoi tavoli ed e' stato consegnato a molti dei suoi avventori come primo riconoscimento letterario.
Che altro si trova da Lipp?
Ancora una volta Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Si puo' avere un tavolo a qualsiasi ora del giorno e sino a tarda notte: il quando e' facile. E' il dove che complica le cose.
Non bisogna lasciarsi ingannare dall'aspetto allettante della veranda: vista su Saint Germain e bella mostra di se' ai passanti.
Chi conosce e frequenta Lipp evita la veranda con tutte le forze al punto da rifiutare un posto, se l'unico libero si trova li'. Ma capita di rado, perche' i sapienti camerieri bianchi e neri conoscono e soprattutto riconoscono gli habitue' e e son soliti riservare la disdicevole vetrina ai turisti di passaggio.
Luogo senza infamia e senza lode e' il primo piano, nessuno vede e nessuno sa e chi pur sa e' sulla stessa barca. Solo chi siede al primo piano vede chi altro e' al primo piano. Discreto, senza piu'.
Ambitissimo paradiso di Lipp e' la sala centrale. Al pian terreno. Neanche vi hanno accesso gli avventori da mezza cartolina, possono solo attraversala i diretti al purgatorio, e' regno e gioia di chi da Lipp si sente a casa.
Scrittori, giornalisti, uomini d'affari amano prender posto ai tavoli all'ingrsso della sala. Anche da soli, sanno di poter intrattene conversazioni interessanti con qualsiasi vicino di tavolo, solo anche lui - e probabilmente multidecorato - che, come loro, chiama il "garcon" per nome e gli chiede pure come sta.
Cenare su un lembo di tovaglia della sala centrale di Lipp e' per qualsiasi parigino-germanopratino un piccolo vizio ed una grande conferma.
C'e' chi pensa che Lipp sia inabbordabile. Sicuramente qualcuno che finira' in vetrina.
Costa quanto una pizza. Il resto dipende dal vino.
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