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Buonanotte Nicholas

Sono le due, devi dormire, sai, io non lavoro domani, ma tu ti devi svegliare, peccato, ma è ora di andare
Ok, allora lascio te, le note di quel Jazz messo per giocare, lascio la patina dei mobili, il profumo delle spezie, il rumore delle pagine, quelle luci calde, i tasti del tuo piano, lascio la vista che si ha del cortile dalle finestre immense che conosciamo, lascio i cristalli delle credenze, gli specchi, gli arazzi, i tuoi spasmi nel leggere Sartre. Torno al coputer di prima, alla radiosveglia con la luce verde, a una vista diversa dello stesso cortile. Saluto, chiudo alle spalle due battenti d'oro, apro a fatica l'uscio di legno scuro. Porto via il sapore di mandorla, il suono della pendola, mezzo kilo di carta giallognola e un canestro di ciliegie che sanno di fragola. Ho al braccio il tuo regalo d’argento e vetro blu.
Buonanotte.

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