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La Tour Eiffel

Tour EiffelQuando si pensa a Parigi, si pensa a lei.
No-no, non solo i turisti, anche chi Parigi la vive.
A dire il vero, non viene in mente spesso, la si lascia al confine tra il settimo e il sedicesimo arrondissement, senza far lei troppo caso. La si dimentica, durante le giornate Parigine. Ma la si ritrova in momenti precisi:
- La sera, quando tutte le luci si accendono e lei inizia a brillare. Non si può descrivere quanto brilli. Tutta, dalla testa ai piedi enormi. Bisogna guardarla da lontano e controllare l'orologio. Perché si incendia di migliaia di minuscole luci per i primi dieci minuti di ogni ora. Ed è lo spettacolo insieme più kitch e romantico che si possa sognare.
Per vederla benissimo bisognerebbe andare a Trocadero, sulla spianata in cima alla scala. La si vede come nella foto qui sopra e si perde la nozione del tempo. Voglia? Ci si arriva in metrò, stazione Trocadero, naturalmente.
Tour Eiffel- E la mattina all'alba, quando si rientra dalle discoteche sugli Champs Elisées. E' completamente diversa, emoziona sfiorarla, passare vicinissimi in macchina, increduli per le prime luci del giorno, arrivato mentre ancora si ballava in un locale buio e fumoso. E allora si capisce che il mondo è fuori, che l'emozione è per la strada, che la trasgressione sta in un pan au chocolat mangiato sulla Senna. Il silenzio di una citta' che dorme, le biciclette che passano senza far rumore. Si sente solo la ruota girare. Il freddo. Il freddo di una mattina di fine inverno.
Questo è la Tour Eiffel: la dama di ferro, in abito lungo, che fa tanto sognare.

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